Salute

Sappiamo quanto per un proprietario sia importante il benessere del proprio pet. Qui troverete tutte le risposte alle domande sulle malattie che possono colpire i nostri fedeli amici.

Ingestione corpi estranei

 Le patologie da ingestione di corpi estranei o da assunzione di sostanze o piante tossiche o l’ingestione accidentale di farmaci costituisce un’ampia casistica nell’ambito delle emergenze affrontate da una struttura veterinaria. 

Palline neanche tanto piccole, giocattoli per bambini, mollette, pietre di tutte le forme e dimensioni, singole o multiple, chiodi e pezzi di ferro, suppellettili di casa, chiavi, vengono ingeriti non certo perché sono appetitosi; altri corpi estranei vengono ingeriti perché invece lo sono come i rivestimenti degli insaccati, gli spiedini degli involtini, ossa di pollo o di coniglio o perché hanno un odore particolarmente attraente come la biancheria intima dei proprietari, ma anche fazzoletti e tovaglioli di carta. E poi ci sono le forme di avvelenamento/intossicazione per ingestione di piante come l’oleandro, la cicas, l’azalea, la stella di natale, il narciso, il rododendro o di farmaci usati dai proprietari: antipertensivi, antinfiammatori, antiparkinsoniani, antidiabetici.

Di fronte ad emergenze di questo tipo vengono adottate tutte le cure mediche e/o chirurgiche possibili per salvare la vita del proprio animale. I segni a volte sono drammatici: forte depressione, collasso, salivazione intensa, respiro accelerato, vomito ripetuto e conati di vomito, altre volte subdole: disappetenza, rifiuto a muoversi, addome contratto, in ogni caso mettono in allarme il proprietario che si precipita da veterinario.

Nella maggior parte dei casi l’intervento del medico veterinario è risolutivo e riesce ad evitare il peggio. L’avventura quindi si risolve in uno scampato pericolo, i proprietari sono contenti, il medico veterinario è soddisfatto ed il paziente sta bene. E … purtroppo il problema si ritiene risolto! Per non parlare di quei casi in cui il cane viene operato due o tre volte per lo stesso motivo: ingestione, ad esempio di pietre. Alla fine sono sempre tutti contenti, i proprietari un po’ meno per le spese che devono sostenere …

Ci si dovrebbe interrogare sulle cause di queste ingestioni inappropriate per evitare di ricorrere spesso al pronto soccorso veterinario. Quante volte il proprietario riferisce al medico veterinario che il proprio cane infila il muso nella spazzatura ogni volta che ne ha l’occasione, o che in passeggiata afferra tutto quello che gli capita a portata di bocca, o che ha la “passione” per le pietre, o che se trova qualche oggetto a casa incustodito lo ingerisce subito? Questi comportamenti dovrebbero essere presi in considerazione come campanelli d’allarme di anomalie comportamentali, che se prontamente diagnosticate e curate possono evitare tanti dispiaceri ai proprietari e rischi per la vita all’animale. 

Una valutazione comportamentale di base nell’ambito della visita clinica permetterebbe quindi di rilevare i sintomi di disturbi comportamentali e di intervenire tempestivamente.

Ad esempio quei cani che sono alla continua ricerca di cibo e che ingurgitano qualunque cosa, anche appena commestibile, hanno un problema di bulimia. La bulimia può essere sintomo di patologie comportamentali come la depressione cronica e l’ansia permanente, questi cani in pratica sono ossessionati dal cibo e spesso sono cani obesi. Il dramma sta nel fatto che per il proprietario il cane obeso e che mangia “con grande appetito” è un cane felice e sano. Questi cani in verità sono malati ed infelici. Senza dimenticare che l’obesità di per sé è portatrice di altre malattie: diabete, artropatie, sovraccarico di lavoro per il cuore. Ma la bulimia può anche essere sintomo di malattie organiche come alcuni tumori, squilibri ormonali o la sindrome di maldigestione-malassorbimento.

Penso che a questo punto della riflessione sulla patologia “da corpo estraneo” sia evidente la necessità di includere la diagnosi comportamentale tra tutte le possibili diagnosi riferibili a quel corredo sintomatologico, cioè all’inizio della visita e non dopo avere fatto una serie di approcci diagnostici con esito negativo per rivolgersi al medico veterinario comportamentalista quando non si sa più che fare. A quel punto si sarà perso del tempo prezioso e la patologia sarà peggiorata. 

Potrei anche parlarvi dei cani iperattivi, specialmente dei cuccioloni che ingurgitano gli oggetti più strani, o dei cani anziani con lo stesso problema affetti da depressione involutiva, ma non vorrei annoiarvi con un trattato di medicina comportamentale, d’altronde questo vuole essere un articolo divulgativo che ha lo scopo di sensibilizzare nei confronti delle patologie comportamentali; beh vi dico solo in presenza di questo tipo di sintomi di richiedere al vostro medico veterinario di fiducia, di effettuare una visita con un medico veterinario comportamentalista.

Gaspare Petrantoni 
Medico veterinario comportamentalista

cane, patologie comportamentali

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